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Description
Questa trilogia è una parabola della violenza umana: tre colori, tre modi di rivolgersi al mondo e a se stessi.
Rosso : L’Accusa
L’uomo tende entrambe le braccia nello stesso verso, armato, come se volesse rafforzare un gesto che non gli basta mai. Non colpisce a caso, ma ribadisce, insiste, accusa. È il fuoco della rabbia che cerca un colpevole fuori di sé. Il rosso diventa il colore della proiezione e dell’ossessione: non un colpo, ma un dito che continua a puntare.
Bianco e Nero : Il Giudizio Contraddittorio
Tra le mani ha un’arma grande, definitiva, eppure sceglie di usare quella più piccola. La potenza resta a terra, mentre il gesto si riduce a un atto minimo. Non è moderazione, ma contraddizione: possedere la forza assoluta e preferire la via più fragile e meschina. Bianco e nero, senza sfumature: il giudizio resta secco, irriducibile.
Blu : L’Autodistruzione
Con una mano spara al cielo, fuori di sé, come se la follia cercasse un nemico invisibile da abbattere. Con l’altra si punta la pistola in bocca: il bersaglio diventa se stesso. È il culmine del paradosso: colpire e colpirsi insieme, non distinguere più dentro e fuori. Il blu, freddo e distante, racconta la deriva dell’anima che implode.
Insieme formano un ciclo: accusa, giudizio, autodistruzione.
Un percorso che comincia nel fuoco esterno e termina nel gelo interiore
È una trilogia della violenza interiore, un viaggio che parte dall’odio verso il mondo e finisce nell’odio verso se stessi.
